In nome del popolo
Introduzione all’opera
In nome del popolo è un assemblaggio che nasce da una ferita etica, da una domanda che non smette di bruciare: cosa accade quando la vita, nella sua sacralità, viene subordinata ai meccanismi del profitto? In questo lavoro del 2015, Iannino intreccia materia e pensiero, gesto e denuncia, trasformando oggetti comuni in simboli potenti.
Il portauovo trasparente, i gusci rotti, le cravatte di carta tricolore: ogni elemento è scelto con cura e caricato di significato. Non c’è decorazione, ma esposizione. Non c’è retorica, ma interrogazione. L’opera si presenta come un altare laico, dove il sacrificio non è rituale ma sociale, e dove il popolo — evocato nel titolo — è spettatore e vittima di un sistema che mercifica l’essenziale.
Questa composizione si inserisce nel percorso dell’artista come atto di coscienza, come gesto che rifiuta l’indifferenza. È un’opera che non cerca il consenso, ma la consapevolezza. Un invito a guardare, a pensare, a non voltarsi altrove.