il ruolo dell'arte nella società

Gioco creativo, gratificazione, remunerazione o mercificazione dell’arte?
privacy, polimaterico, 2010

Essere creativi, nell'accezione ampia del termine, significa modificare l’esistente; creare varianti, dialogare con la materia; proporre più opportunità nell'area della comunicazione visiva e gestuale in armonia con i personali itinerari mentali così da sfociare, -mediante procedimenti non necessariamente innovativi per quanto concerne la semantica della figurazione ma aperti al confronto sull'esistente- nella proposta poetica singolare dell'arte.

La visione assimila concezioni linguistiche naturali comprensibili a chiunque in conformità ai canoni universali esistenti.
La realtà è davanti agli occhi e chi non ha il dono della vista, la natura lo dota di sensibilità tattile: la sua pelle “ascolta e vede” oggetti e persone circostanti, ne percepisce l’odore!

Creatività è proporre stratificazioni di saperi e culture differenti nell'attuale sistema espressivo, -che sembra avere già detto tutto- con coraggiosi interventi dialettici che assommano fotografia, cinema, video, installazioni, impacchettamenti, assemblaggi, graffiti e commistioni variabili.

Quello che dispiace in tutto ciò è la volgarità tesaurizzante degli eventi spacciati, col supporto dei mass media, per operazioni culturali eccezionali.

Conseguenzialmente, la mercificazione selvaggia del prodotto, artigianato o artistico, anziché fare crescere la collettività apportando ricchezza negli intelletti, mortifica le povertà materiali e infervora gli animi poco evoluti perché attratti dalla cifra esorbitante pubblicizzata dai media.

I media, solitamente, prestano attenzione al valore economico piuttosto che all’analisi culturale proposta dell’artista, anzi cavalcano le devianze, gli eccessi estetici e verbali che nascono attorno all’opera o all'artista. La comunicazione è intesa come trampolino di lancio mediatico che depista le menti deboli e li conduce su aridi quanto dannosi pettegolezzi; come avviene per la politica allorché produce slogan populisti e li amplifica nei programmi televisivi d’intrattenimento, mentre il gioco creativo serve a gratificare l’intelletto, ampliare le menti e aiutare la società nel cammino democratico e altruistico del fare.

Perseguendo detti intenti, con la massima onestà intellettuale, si riesce a creare anche ricchezza materiale. D’altronde è un lavoro! E come tale deve essere remunerato.

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