Elogio della bellezza
Anche a Catanzaro la magia del ...
Binario 9 e ¾. ?
La magia contamina i puri di cuore, è l'humus naturale che alimenta le sensibilità e spinge a creare nuove realtà parallele:
Mondi contaminati dal proprio vissuto sublimato; sarà per questo che le favole alla Harry Potter hanno sempre successo e riescono a prendere la residenza stabile in ogni essere umano ché propenso alla bellezza è dotato di sensibilità poetica?
È sufficiente, per questi eterni bambini mettere piede in una stazione qualsiasi possibilmente piccola e di periferia perché vivano viaggi fantastici la cui meta è l'incognito assoluto.
È un attimo! Oltre la voragine verticale creata dal portale appena oltrepassato la realtà è sospesa d'ufficio. Binari e carrozze bucano le tenebre delle gallerie illuminate da vecchie lanterne a petrolio. Non più fari a led e accumulatori di continuità ma fuliggine e muri anneriti dal carbone o gas. Muli e cisterne colme d'acqua per superare pendenze e dirupi nel silenzio ovattato rotto appena dal sibilo della fune trainante.
Pochi metri, qualche centinaio appena, coperti da una manciata, una misera manciata di minuti dividono la base della collina dal centro storico. Razionalmente non avrebbe senso tenere attivo un servizio pubblico per distanze così brevi! Già.
Per
quanti educati alla concretezza imposta dalla vita contemporanea che,
diseducati dalla società consumistica e, costretti al mordi e fuggi
per stare al passo coi tempi produttivi, la cultura del tempo lento è
inconcludente!
I
“babbani” disdegnano tali smancerie. Non è la fantasia poetica a
fare evolvere le economie bensì il lavoro! Il duro impegno,
l'impiego di ogni energia vitale messa a frutto del lavoro per
generare ricchezza materiale, benessere economico.
Se avessero dato peso a simili ragionamenti la vecchia tranvia del capoluogo calabrese non sarebbe rinata e oggi, non potremmo sognare neppure per pochi secondi, tornare bambini. Perderci dietro i segni, le cromie e la materia assemblata secondo canoni consolidati e attuali passe pour tout per la città dei sogni. Essere cullati e abbracciati dalla creatività grazie ad un pugno di insostenibili romantici che fecero rivivere, se pur ridimensionato nel tragitto, la vecchia sede della "trambia" catanzarese.
(Il ripristino della funicolare fu approvato dal Comune di Catanzaro nel 1992. L'opera ha beneficiato di un finanziamento di diciotto miliardi di lire stanziato dalla Giunta Regionale a guida Rosario Olivo).
Il tempo di percorrenza è tra i 2 e 5 minuti. Troppo poco per sognare. Ma sufficienti per raccogliere suggerimenti dettati dalla visione incontaminata di chi prende in prestito gli innumerevoli suggerimenti dei linguaggi metropolitani. Inviti informali colti al volo tra le stazioni e lungo il tragitto della rinata funicolare cittadina dedicata amorevolmente al suo figlio illustre Mimmo Rotella.
Solitamente chi sale in carrozza lo fa perché spinto da bisogni burocratici imposti dalla quotidianità. Sale e scende con un unico biglietto entro un lasso di tempo ragionevolmente congruo per espletare piccoli servizi negli uffici comunali o nelle strutture pubbliche ubicate in centro.
Non è gente avvezza per elezione alla ricerca della pietra filosofale. Sono personaggi appesantiti spesso da incombenze quotidiane, persone pragmatiche senza grilli per la testa. Sono babbani! che devono far quadrare i conti, fare la spesa e pagare le bollette.
Le uniche avventure in cui si destreggiano e pure bene hanno il sapore acre del consolidato impegno che accomuna la maggior parte dei fruitori del servizio pubblico: arrivare a fine mese limitando i danni collaterali.
Sembra che il tempo delle favole sia finito per loro ma è sufficiente, a volte, un accenno per entrare nel fantastico mondo delle favole. Dimenticare, sospendere per una manciata di secondi le pene connesse alle precarietà e alle diseguaglianze. È ancora possibile sognare e vivere di bellezza.
Benvenuti sul binario della fantasia che trasforma il gesto in segno magico.
a presto