1982

 


"Curatela per L’orgia del potere (1982), che ne valorizza la forza espressiva e la sua natura di opera di reazione:


Mario Iannino – L’orgia del potere (1982)

Olio su tela, 50x40 cm
Collezione privata


Descrizione visiva:
Un volto umano deformato, quasi liquefatto, emerge da una materia pittorica che sembra piangere e urlare insieme. La lingua esposta, la lacrima che scende, il naso isolato: ogni elemento è amplificato, distorto, come se il potere avesse corrotto la forma stessa dell’umano. I colori — rosa, blu, giallo — si fondono in un’atmosfera ambigua, dove il sogno si contamina con la denuncia.

Chiave di lettura:
L’orgia del potere è una tela che non cerca la bellezza, ma la verità. È un’opera di reazione, nata da uno stato emotivo profondo: indignazione, nausea, consapevolezza. Il potere, qui, non è rappresentato come struttura, ma come deformazione dell’identità. Il volto non è più volto: è carne esposta, è linguaggio spezzato, è lacrima che non consola.

Contesto storico e personale:
Nel 1982, Mario Iannino è già immerso in una riflessione sull’arte come testimonianza. Questa tela anticipa la serie delle opere di reazione, dove la pittura diventa strumento di resistenza poetica. È un momento in cui l’artista non si limita a osservare, ma prende posizione, trasformando il dolore in forma, la rabbia in colore.

Dialoghi e testi poetici, riflessioni sull’abuso di potere, sulla perdita dell’umano, sulla necessità di testimoniare.

“Dipinsi questa tela in un momento in cui il potere mi appariva come una caricatura dell’umano. Non c’era più volto, solo lingua, lacrima, carne. Era un grido silenzioso, una forma che non voleva piacere, ma far pensare.”


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