tra il cielo e il mare



Tecnica mista su cartone, 2025.

L’Opera materica e gestuale esplora il confine tra pittura e scultura, evoca la tensione poetica tra elementi terrestri e atmosferici.

Questa composizione mista si colloca al confine tra pittura e scultura, esplora con audacia la tridimensionalità del supporto e la gestualità pittorica. L’impiego di materiali stratificati e accartocciati — carta e tessuto — solidificati con materiale inerte, gesso, scagliola, cemento, costruisce una superficie vibrante, che, nella mi intenzione, sfida la bidimensionalità tradizionale del supporto pittorico della tela.

Il nucleo centrale dell’opera, dove si accumulano le materie, diventa fulcro visivo e tattile,  per evocare la tensione tra caos e ordine. Le cromie — bianco, rosso, giallo, blu, verde —  distribuite con energia espressionista, in gesti che sembrano più dettati dall’impulso che dalla razionalità (ma non lo sono!). L’approccio costruttivo, teso a suggerire la volontà di liberazione, di rottura con le convenzioni, invita ad un’esperienza sensoriale, più che narrativa.

Non ho inventato niente di nuovo! La scelta di materiali poveri e l’assenza di figurazione riconoscibile rimandano a pratiche dell’arte informale e dell’arte povera, dove il processo creativo e la materia diventano protagonisti. L’opera non racconta, ma evoca: è un campo di forze, una geografia emotiva che si offre allo sguardo come spazio di interpretazione aperta.

In un contesto espositivo, questa opera potrebbe dialogare con i lavori di Alberto Burri, Antoni Tàpies o Eva Hesse, per la comune ricerca sulla materia e sul gesto. La sua collocazione ideale sarebbe in uno spazio che ne permetta la fruizione ravvicinata, per cogliere le sfumature tattili e cromatiche che la fotografia non può restituire.

Post più popolari