Visioni, narrazioni & ... creatività

Ho abbandonato la figurazione narrante da diverso tempo e, per questioni di spazio, adesso, mi ritrovo a giocare con le immagini catturate con la fotocamera dell'androide, inseparabile appendice dalla quale dipendiamo tutti non soltanto per tenere i contatti con gli altri.

Le immagini catturate suggeriscono manipolazioni per certi aspetti azzardate, consequenziali alle visioni personalistiche di un modello intimista che pone le basi semantiche nella "informazione semiotica" connessa ai linguaggi metropolitani . 

Quello che non farei in pittura lo faccio con la fotografia digitale per puro diletto senza sprecare eccessivamente tempo, energie, materiale, supporti, pennelli e colori.

L'ingegno sorregge i creativi. E le applicazioni a supporto dei programmi installati sui devices, se usati con un pizzico di creatività, aprono infinite possibilità descrittive. Non per "riflettere" allo specchio la realtà ma per rcostruirla e proporla . Usare l'immagine appena vissuta a mo di grimaldello ...


"visioni"

Alcune applicazioni consentono di creare sfumature e sovrapposizioni immediate impensabili in pittura a parità di tempo.

Il quadro dipinto con i colori ad olio necessita di attenzioni e tempi relativamente lunghi. Mentre l'esecuzione dello stesso soggetto realizzato con pigmenti differenti quali acrilici, pastelli e altre tecniche personalizzate dai singoli pittori asciugano in minor tempo ma perdono alcune caratteristiche peculiari del colore a olio.

L'arte contemporanea ci ha “liberati” dalle leziosità accademiche e artigianali delle tecniche delle pitture, dalla costruzione degli spazi vuoti e pieni, della prospettiva!

L'accademismo, l'artigianato amanuense sorretto da regole ferree fa perdere del tempo a chi non è interessato a illustrare paesaggi, artifizi e leziosità affini alla rappresentazione ruffiana quale mero oggetto decorativo. 

Il gioco illusionista del bello idilliaco o struggente che fa sognare non è tema per tutti.

Se alcune operazioni di alchimia figurale dilettano gli amanti del “sublime” immediato e la decorazione intellegibile per convenzione riesce a rendere nel tratto grafico descrittivo l'irrealtà visionaria tangibile, ma puerile e scontata, quasi ingenua, per non risultare tale, nelle intenzioni degli amanti del gesto elementare e del graffio inferto dalla casualità, i lavori sono l'extrema ratio della poetica della visione dove il segno lascia intendere il seguito.

 È, per chi fa ricerca semantica e poetica della visione, opportuno che gesto e graffio assumano funzioni guida. La Citazione è  a volte necessaria. La sintesi gestuale e cromatica dei simboli formano il lessico dialogante a supporto della "narrazione" pittorica. 

È Strategia visionaria che accompagna la mente sulle vie degli altari del pensiero creativo.

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