Testimonianze
1990/2024. 34 anni e sentirli tutti dopo avere visto la testimonianza impressa nella vecchia cassetta VHS recuperata da mia figlia Valentina.
Documentazione catturata efficacemente, anche se in maniera empirica con il telefonino, testimonia percorsi culturali realizzati nel quinquennio (1985/1990). Ricerca semantica tradotta in opere polimateriche esposte nel salone dell’amministrazione provinciale di Catanzaro nel 1990.
Ricordo gli incontri nello studio con il caro amico Franco Carlino, appassionato di
fotografia, dotato della inseparabile reflex. Osservatore sensibile e acuto che
mi ha fatto dono delle fotografie dei lavori inseriti in catalogo.
E ancora: Guido
Rhodio, allora alla guida della regione Calabria insieme a Franco Politano.
E non posso esimermi dal citare la compagnia di amici
fraterni, Estimatori propositivi sempre
al mio fianco tra i quali, Gino
Concolino e Peppino Sala,
entrambi con l’hobby della fotografia. Interlocutori sempre presenti e pronti al
confronto. I pittori Nènè Cartaginese,
Giovanni Marziano, Enzo Toraldo, Gioacchino Lamanna, Aniceto
Mamone, Aldo Aloi, e chi mi ha tenuto compagnia tutte le sere in galleria: Angelino B., noto in Catanzaro con lo
pseudonimo del “Pustureri” per la sua attività di modista nonché amico fraterno
di Mimmo Rotella, conoscitore dell’arte
pittorica e pittore anch’egli ma non lo palesava. La sua modestia glielo
impediva e solo a pochi intimi mostrava qualche suo lavoro. Angelino u pustureri abitava in centro,
nei pressi della galleria e lo trovavo ad attendermi davanti alla vetrata, sotto
il portico del palazzo della Provincia.
All’epoca lo studio di via Bezzecca, frequentato da
estimatori e allievi appassionati, era punto d’incontro e fucina d’arte aperta
al territorio.
Rivedere con un pizzico di nostalgia gli amici che, come me,
giovanili e pieni di entusiasmo, ritagliavamo il tempo da dedicare all’arte con
determinazione senza mortificare gli impegni familiari e lavorativi, oggi, a 34
e più anni di distanza, è qualcosa che ha del sorprendente.
Il tempo impresso sulla pellicola testimonia il vissuto
storico temporale e lo riconsegna invariato alla poetica di ognuno. Sfronda dai
sentimentalismi la narrazione. È lì, prova documentale indelebile e imparziale del
tempo, posta a narrare i giorni.
Catanzaro era una piazza
effervescente. Gli incontri, nei pressi della bottega dei fratelli Verduci, sul
corso, nelle gallerie d’arte: Il Pozzo e Mattia Preti del circolo unione,
diventavano luoghi di confronto e sfottò sano tra pittori. Il più simpatico:
Pino Celi. Il quale definì “dijiuneddhi” i miei lavori stilizzati ed esposti
nella galleria il pozzo nel 1978. Tele apprezzate da Dario Scorza, Omar,
Aniceto Mamone, Paolo Pancari Doria, Giovanni Vatrella …