Bisogni
Nelle periferie del mondo, laddove la povertà odora di morte:
La fame morde con denti aguzzi gli stomaci. Bambini e donne, anziani e giovani, indistintamente, privi di sostentamento cercano rifugio altrove. Fuggono dall’arida terra, sterile e inospitale. Vendono corpi per comprare biglietti di sola andata. Molti muoiono solitari. Nessuno mai lo saprà. E nemmeno uno piangerà l’assenza. La vita, nel mondo globalizzato, continua come sempre. Frenetica.
Mentre qualcuno escogita piani per smistare i malcapitati fuggiaschi in lager
spacciandoli per centri di accoglienza umanitari. Non importa quanto si sia
sperperato per edificare inutili gabbie restrittive e neppure dove. L’importante
è dare un segnale. Un altolà dal sapore egoistico.
Dai da bere agli assetati. E da mangiare agli affamati. Accogli
e sorreggi chi è in difficoltà.
La fame ha denti aguzzi. Morde, azzanna con violenza l’ultima
probabile scintilla di riscatto. E tenta la fuga dalla misera esistenza sanguinolenta.
Benda le ferite. Raccoglie le ultime energie e se non muore lungo il tragitto salvifico morirà tra i muri eretti strategicamente dall’indolenza pragmatica dei leader
ben pasciuti e auto educati ai concetti: patria, famiglia e …