Cosa penso dell'arte e della missione di chi la pratica?
Divergenze chiarificatrici in merito alla creatività
Le testimonianze che costellano la storia dell'arte denunciano spesso scontri tra chi fa arte e chi detiene il potere mercantile della stessa.
Gli artisti innovativi, impegnati
seriamente in percorsi analitici che assommano oltre al dato tecnico
e cromatico l'alfabeto strutturale delle opere, lasciano trasparire
la possente azione del loro essere donne e uomini che vivono il
tempo.
(ph Valentina Iannino, 2020) |
Le rotture accademiche o di mercato
sono dinamiche involontarie, a volte, ma spesso nascono dalle
personalità attente a quanto accade nella società, nelle azioni,
nell'anima!
Decorazione, design, e quanto suscita
reazioni epidermiche, che non a caso, lasciano il tempo che trovano,
nelle coscienze per essere sostituite con altre nell'immediatezza,
sono lontane dall'essere Arte.
Decorazione e design, se pur discipline
apprezzabili nel contesto della comunicazione di base creativa,
possono essere sì dei prodotti d'élite commerciale ma, per loro
natura, lontani dal pensiero catartico riflessivo insito nella
creazione artistica.
Personalmente quando gioco con la
materia non pongo limiti alla libertà creativa. Assemblo. Coloro.
Lacero. Ricompongo e quando la superficie suggerisce ulteriori
inserzioni cromatiche e o segniche le aggiungo.
Il pathos finale determina il lavoro
sorretto dal lavorìo interiore stratificato nella mente dagli
accadimenti vissuti e dalle notizie accumulate dai restanti sensi.
Quando la visione d'insieme gratifica la mia sensibilità il lavoro è
ultimato!
Mercato. Vendite. Esposizioni
altisonanti. Organizzazioni di eventi mediatici dedicati al culto
della personalità non sono contemplate nella mia operazione
d'artista e di uomo. Vivo le contraddizioni del tempo e le trasformo
poeticamente! Questo è!