Giochi proibiti

residual frame
"da grande voglio essere un bambino"

Post-fotografia o simulacro visivo?

Questa opera “dematerializzata” non cerca di rappresentare: disintegra.
Attraverso assemblaggi fotografici digitali, si smantella il concetto stesso di immagine come documento, proponendo invece una stratificazione di pixel, glitch e intenzioni. Non c’è soggetto, non c’è cornice: solo una tensione tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.

 La materia è assente, ma non per questo meno presente.
Il digitale qui non è uno strumento, è il medium che contamina, che distorce, che rifiuta la nostalgia analogica. È un atto di sabotaggio visivo contro l’estetica convenzionale e la retorica del “bello”.

Provocazione? Sì. Ma anche una domanda aperta:
Se l’immagine non è più traccia del reale, allora cos’è?



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