Scrittura automatica

Automatismi.

Le associazioni di idee, così come le intuizioni, nascono spontanee. Basta un gesto, un segno, un tratto di penna o matita per fare riaffiorare sensazioni e pensieri sopiti. Attimi di vita che sonnecchiano e non aspettano altro che l'occasione giusta per tornare a galla e essere ancora una volta artefici di spaccati di vita vissuta.

I ricordi sono attimi.

Il vissuto è lì, nella stanza mentale di ognuno di noi, dormiente ma attivo; presente e pronto a manifestarsi nel momento in cui si dà l'occasione e lo si cita.

È come fare l'appello! Mettere una dietro l'altra le esperienze. Confrontarle.

E mentre si tracciano le linee dei contorni l'oggetto riaffiora e diventa sempre più ben definito, tratto dopo tratto trasforma ciò che era l'inizio di una scrittura automatica in un percorso grafico, a volte comune e esplorato da diverse generazioni. Le radici non si recidono. Basta l'odore per ritornare nei luoghi d'origine. E basta un segno per rendere visibile fotogrammi di vita.



Anche se la vista si abbassa a causa dell'età, l'idea suggerente fa insistere e indugiare sulla superficie fino a renderne leggibile l'oggetto in questione.

Chi ha una certa età sa bene cosa significhi giocare con poco. Essere creativi. Costruire da sé gran parte di ciò che oggi si trova nei negozi.

Alcuni giocattoli risultavano di difficile costruzione. La trottola di legno, ( 'u strumbu) per via delle scanalature avvolgi spago, era uno dei giocattoli che si acquistava durante la festa patronale del paese dai venditori ambulanti che affollavano la piazza.

Ecco, parlare di come si giocava un tempo e dei giocattoli più popolari mi riporta ai giorni della mia infanzia. Alla festa della Madonna della Luce, che si celebra l'ultima domenica d'agosto, alle bancarelle colme di mostaccioli e caramelle tostate poste in piazza Cona, all'odore dello zolfo dei giochi pirotecnici, ogni anno più spettacolari, alla musica della banda in giro per le strade, alla processione della statua e al mantello puntellato dalle banconote che i devoti fissavano segnandosi e inchinandosi al suo passaggio. E l'attesa del cantante noto. Attrazione, quest'ultima, che faceva accorrere le genti dei paesi limitrofi.

Ecco, è bastato uno scarabocchio iniziale per farmi ritornare all'infanzia, a

Palermiti, paese in cui sono nato ...

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