Off limts, Basta lacrime innocenti



Si può sublimare il dolore altrui? Sembra proprio di sì! Ma prima di parlare delle atrocità commesse da noi e dalla società, reale e virtuale, che abbiamo costruito attorno ai nostri sacrosanti bisogni materiali terreni è opportuno ricordare cosa siamo riusciti a realizzare nel tempo:

chiedendo scusa alla nutrita folla di filosofi, politici, scrittori, artisti e maestri di vita che ci hanno preceduto e che ancora ci accompagnano nel comune cammino verso la stabilità economica e strutturale, scientificamente sicura nel preservare ad una ristretta cerchia elitaria le ricchezze materiali ma non certamente quelle culturali dei più, mi viene in mente la ballata “dell'uomo che si è fatto da sé”.


Per chi non la conoscesse, in sintesi, narra di uno che si è fatto strada da solo e che per arrivare al vertice del potere si è anche sporcato. Annullato la misericordia e ucciso la Bellezza. Ha, naturalmente, conquistato e/o acquistato i titoli necessari. Insomma è un personaggio solido e, anche se di piccola corporatura, spadroneggia sopre le necessità altrui. È lui a decidere chi merita e chi no. Ma a sera, quando è da solo nella sua ricca dimora (strategicamente off limts), sente uno strano olezzo che nessun profumo, raffinatissima colonia, crema e altri surrogati odorosi suffragati da tesi ideologicamente integerrime riescono a lenire e coprire.

Siamo il risultato delle nostre azioni e della pochezza di pensiero contemporaneo. Lo stesso pensiero diffuso dai media quando sguazzano sui misfatti e puntano i riflettori sulle nefandezze umane quali: povertà e consequenziali drammi fisici piuttosto che morali, lotte per il potere, personalizzazione della politica , egoismi, campagne enfatizzanti di falsi leader.

Ci sarebbe da scrivere per ore e, grazie al Cielo, c'è già chi lo fa meglio di me, ne parla agli uomini di potere e agli umili. E neanche Lui, Francesco, sembra ottenere gli effetti voluti.

I soprusi sui propri simili continuano ad esserci. Si uccide per insano amore e per denaro. Si annienta verbalmente l'avversario divulgando cattive nomee. E mentre tutto ciò avviene l'indignazione, facile e ruffiana, trova il suo alto momento espansivo e espressivo tra le faccine dei like su facebook come se fosse materia altra da noi. Come se prima dell'accaduto, noi, i buoni, fossimo stai attenti ai bisogni dell'altro e avessimo saputo dare una mano nel momento opportuno ai migranti e prima ancora ai poveri, ai disoccupati, ai diseredati, agli emarginati nostri vicini di casa che, invece, realisticamente, abbiamo preso a pedate e gettati fuori dalla rassicurante linea di demarcazione e dalla immediata soglia che chiude le nostre misere e meschine azioni quotidiane.

Sei riuscito/a a leggere fino in fondo questa mia analisi? Vuol dire che su facebook esiste ancora qualche persona che ha saputo conservare e curare il lato umano al di là delle apparenze e meriti di essere considerato/a e trattato/a come un vero amico sincero anche se conosciuto in rete.

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